sabato 27 agosto 2011

Fornelletto ad alcool #2



Ho pimpato il fornelletto! :)

Leggendo e guardando la gran quantità di materiale che la rete mette a disposizione ho deciso di fare un improvement del fornello.
Giocherellando mentre tentavo di farne un secondo ho cominciato a notare il modo in cui certe caratteristiche influenzavano la resa e l'intesità della fiamma: diametro dei fori e loro numero, ossigenazione della fiamma, finitura dei tagli.

Ho verificato che assottigliare troppo rende più difficile l'accoppiamento delle due parti oltre a ridurre l'autonomia potenziale e se i fori son troppo piccoli l'alcool gassificato non defluisce attraverso di essi ma converge nel foro centrale superando la paratia.

Prima operazione ingrandire leggermente alcuni fori in modo quasi-simmetrico usando una puntina da disegno: cominciato con 4 poi arrivato a 8 e mi sono fermato perché i risultati erano soddisfacenti. Naturalmente ciascuno lo costruisce secondo le proprie necessità: il mio proposito è quello di ottenere un fornelletto utile a scaldare un tegamino per una/due persone quindi del diametro di 10-15cm (non oltre!). Per questo ho preferito lasciare che la fiamma convergesse abbastanza al centro anziché creare una condizione limite di alta pressione che avrebbe reso la fiamma inutilmente più larga.
Perfezionata la fiamma son passato a modificare l'autonomia. La cosa più importante dopo aver portato a temperatura di ebollizione l'acqua da potabilizzare o da usare per il the o per cucinare resta solo quella di mantenerla in temperatura compensando il normale raffreddamento. In estate (soprattutto in questa estate!) questo processo è meno pronunciato che nelle altre stagioni: serve un modo per moderare la fiamma.

In questo senso la prima idea, quella di Stefanobi, era di usare uno scatolino di caramelle per ostruire parzialmente l'ossigenazione e quindi ridurre la combustione l'altra che ho provato era di creare una fascia che avvolgesse il fornelletto e che permettesse di essere regolata quanto a posizione per ridurre l'afflusso d'aria fresca. Restano da fare le prove di durata della combustione che farò in modo scientifico una volta recuperato un misurino per quantificare l'alcool introdotto. Presto farò una tabella che riporti le quantità di combustibile e la tempistica della fiamma, la presenza del riduttore oltre che i tempi di ebollizione dei miei "pentolini standard" alluminio e acciaio.
Per ora: 2:30minuti per ottenere le fiammelle e con l'alcool che copre perfettamente il fondo curvo della lattina la fiamma dura 10minuti totali.

Nessun commento:

Posta un commento